Cambiamo Cultura vi presenta Emma Castè. Nasce Restauratrice di Lapideo ed Affreschi, al suo attivo 32 anni di Restauri e 250 cantieri di Restauro tutelati, s è sempre occupata anche di arte contemporanea e da circa 10 anni è diventata una seconda professione, è Direttrice Artistica di eventi molto importanti in Toscana come la White Carrara e Torano Notte e Giorno , dove usa l’Arte come veicolo per la rigenerazione urbana e lo sviluppo sociale delle comunità. Usa l’Arte per comunicare temi sociali, soprattutto contro la violenza sulle donne.
Ci racconti il tuo percorso artistico?
Liceo Artistico, Triennio di Architettura, laurea in Restauro Lapideo tra Firenze e Carrara, specializzazione di restauro su affreschi a Milano. Da 10 anni sono curatrice di molte manifestazioni legate all’Arte. Parto dalle tracce di un Passato per costruire il Futuro e attraverso l’Arte aiuto a Costruire il Futuro.
Come nasce “Bolle di sapone"?
“Bolle di sapone” è il mio Grazie a tutte quelle Donne che mi hanno resa partecipe delle loro sofferenze, portandomi le scarpe rosse per l’installazione “ Quel che resta” durante Torano Notte e Giorno 2013. Era la 1° manifestazione d’Arte che curavo e ho voluto inserire il mio urlo muto, non credendo che da quel momento la mia vita sarebbe cambiata. Nel libro racconto le mie sofferenze, ciò che tenevo nascosto e che grazie a quelle Donne sono riuscita a tirare fuori. Sono molto felice perché è stato tradotto anche in braille.
Nel mondo dell'arte come è la situazione delle donne? Esiste almeno qui una eguale rappresentanza a tuo avviso?
Per quanto riguarda la manualità, cioè l’Artista che realizza o chi organizza, sicuramente la situazione è eguale. La situazione cambia negli ambiti più alti: direzione musei, soprintendenti, ministero, i ruoli legati all’arte e cultura in generale sono più maschili.
Se chiudi gli occhi…come immagini il mondo nel 2030?
Ci stiamo spostando verso un discorso più ampio di Libertà, d’indipendenza, innovazione tecnologica, anche l’Arte segue questo movimento. Si perde il concetto stretto di Galleria e Museo per aprirsi ad orizzonti di condivisione sociale. L’Arte è un linguaggio internazionale e non ha barriere, mi auguro possa essere usata non solo come qualcosa da vedere ma un modo per trasmettere valori sociali e indiscriminanti.
Sei direttrice artistica di "Torano giorno e notte”. Ci puoi dare delle anticipazioni sulla prossima edizione? Su cosa punterai nel 2023?
Il titolo dell’edizione 2023 è ” il Paese dè Balocchi “, dedicata alla favola di Pinocchio. Una storia di trasformazione e metamorfosi, una narrazione con riferimenti profondi di libertà, povertà, parla di verità e di amore, è una storia ricca di immagini, di personaggi universali. Denso di simbolismi, metafore, animali e allegorie della società in cui viviamo, Pinocchio ci insegna che per la salvezza occorre la verità, la conoscenza e il rispetto, e che la disobbedienza non è un difetto, poiché ci aiuta a diventare esseri umani veri.
Continuerà la Residenza d’Artista dove invitiamo un’ Artista di Arte Contemporanea che non ha mai lavorato il Marmo a realizzare una scultura, sotto la guida di uno scultore di Carrara, l’Opera realizzata verrà collocata nel Parco della Scultura Toranese. Ci saranno i Salotti, momenti di scambio culturale e sociale, gli spettacoli, la mostra d’Arte lungo il Paese, i Fuochi pirotecnici dalle Cave di Marmo e tantissima voglia di stare insieme.
Prossimi sogni da realizzare?
Sono innamorata della mia Città, Carrara, ed ogni progetto che realizzo è finalizzato a renderla sempre più una Città Europea, aperta e consapevole delle proprie potenzialità. Sono una macchina in produzione continua, spero di riuscire a realizzare tutto e sempre con risultati positivi, come fino ad oggi.