Intervista a Grazia Di Michele
L’incontro speciale di oggi è con la cantautrice Grazia Di Michele attualmente in scena con “Poesie di carta”, omaggio alla cantautrice Marisa Sannia. Il concerto ha debuttato lo scorso 12 gennaio al Teatro Golden di Roma. Prossimi appuntamenti: il 30 gennaio a Macomer (ex caserme mura), il 31 gennaio ad Oristano al Teatro Garau e il primo febbraio al Teatro comunale di San Gavino Monreale. Altre date in arrivo per i mesi di febbraio e marzo.
Come hai “incontrato” e conosciuto Marisa Sannia?
Il nostro incontro è avvenuto da poco. Quando Marisa era in vita ci siamo viste sporadicamente, da qualche mese invece, sono immersa nel suo mondo umano e artistico. Mi sono innamorata di un disco uscito postumo “ Rosa de papel” e da lì ho cominciato a conoscerla bene, andando alla ricerca dei suoi lavori precedenti. Ho contattato la sua famiglia, poi i suoi musicisti e poco dopo è partito il bellissimo viaggio di questo concerto che stiamo portando in giro “Poesie di carta”.
Chi era e cosa ha rappresentato per te Marisa Sannia artisticamente e umanamente?
Come dicevo la conoscevo poco, notavo la sua eleganza, la sua voce, la sua capacità interpretativa, un modo raffinato e discreto di porsi artisticamente e nella vita, e questo mi affascinava.
La poesia non si legge con gli occhi, si legge con la voce. Gli occhi ci aiutano a decifrarla l'orecchio a scoprirne il ritmo, ma la voce ci dà la possibilità di ricrearla”. Questo scriveva lei. Che rapporto c’è tra la poesia e la musica?
Il lavoro che lei ha fatto musicando versi di poeti sardi quali Antioco Casula e Francesco Masala, e in seguito di Federico Garcia Lorca, dimostra che quando la musica sa mettersi al servizio della poesia in maniera intelligente, le due cose insieme si sposano egregiamente e il risultato è meraviglioso.
Un tributo fatto da una cantautrice a un’altra cantautrice acquisisce un valore importante, speciale. Come hai pensato e costruito lo spettacolo?
Ho formato una scaletta prendendo brani in sardo e quelli di Lorca, oltre brani in italiano, come “ Casa bianca” che tutti conoscono.
In questo spazio parliamo spesso della difficoltà che incontrano le artiste nel proprio percorso professionale, essere donna ed essere artista è una doppia prova e alla luce dei dati il mondo della musica non fa eccezione. Quanto è (e quanto è stato) difficile affermarti?
Per me non lo è stato, ero una cantautrice, una strana creatura in un mondo popolato da cantautori o uomini che scrivevano canzoni per le donne. Ho avuto la fortuna di incontrare Vincenzo Micocci, un discografico che si è incuriosito e ha coniato il termine “ cantautrice”.
L’emergenza sanitaria da Covid 19 ha messo a dura prova donne e cultura. Che rapporto c’è oggi tra donne e cultura?
Già la cultura risente di una scarsa attenzione da parte della politica, essere donna, in aggiunta, crea ancora più. Le donne fanno fatica a far sentire la propria voce o a a proporre la propria arte.
A tuo avviso che differenza c’è tra te e una giovane cantautrice che prova in questo momento storico a proporre la musica?
C ‘è la scarsa attenzione per la canzone d’autore. Io promuovo 22 cantautrici eccezionali, insieme a Mariella Nava e Rossana Casale proprio per cercare di dare loro più visibilità, e ne meritano tantissima. Bisognerebbe dare più peso alla Parola e al mondo poetico di un’artista.
Prova a chiudere gli occhi e immagina alla musica del 2030. Come e cosa cambierà a tuo avviso in questo settore?
Il supporto e per il resto la musica è fatta di sperimentazioni e mode che tornano continuamente indietro… e comunque il 2030 è arrivato…
L’ incontro speciale di oggi è con la cantautrice Grazia Di Michele, attualmente in tour con “Poesie di carta”, omaggio alla cantautrice Marisa Sannia. Lo spettacolo ha debuttato lo scorso 12 gennaio al Teatro Golden di Roma. Prossime date il 30 gennaio a Macomer (ex caserme mura), il 31 gennaio ad Oristano al Teatro Garau e 1 febbraio al Teatro comunale di San Gavino Monreale. Altre date in arrivo per i mesi di febbraio e marzo.