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Cinzia Giorgio è nata a Venosa, la città di Orazio Flacco ma vive e lavora a Roma. Si è laureata in Lettere Moderne alla Federico II di Napoli e si è specializzata in Women’s Studies, compiendo studi anche all’estero. Ha un dottorato di ricerca in Culture e Letterature Comparate presso l’Università degli studi di RomaTre. Pubblica regolarmente articoli di storia e arte su riviste specializzate. Scrive da anni saggi, romanzi, pièce teatrali e recensioni.

Dirige la rivista Pink Magazine Italia (www.pinkmagazineitalia.it), nata nel 2015, che si occupa di women empowerment. Insegna storia delle donne presso l’Università Sperimentale Decentrata di Roma e si occupa da sempre dei diritti delle donne.

I suoi libri trattano tematiche femminili e di genere e sono pubblicati da prestigiose case editrici come Newton Compton (www.newtoncompton.com) e Rizzoli (www.rcs.it)

I best-seller La Collezionista di libri proibiti e I migliori anni hanno scalato tutte le classifiche di vendita piazzandosi ai primi posti della narrativa contemporanea nazionale e rimanendo tra i primi venti per svariate settimane di seguito. Viene spesso chiamata in Italia e all’estero per tenere lezioni e seminari su diversi argomenti e corsi di scrittura creativa.

Perché hai scelto di scrivere un libro su Cassandra "la profetessa inascoltata"?

Ho deciso di raccontare della principessa troiana Cassandra, perché a mio avviso ha ancora tanto da dirci. Avevo notato che nelle tragedie greche, la fiera sacerdotessa di Apollo, nonostante le avversità, non perdeva mai la dignità. Più mi documentavo su di lei e più si delineava sotto i miei occhi il suo personaggio: una donna simbolo della libertà di parola, una donna che sapeva più degli uomini e per questo veniva fatta tacere.

Da quale punto di vista hai scelto di raccontare questa storia?

Cassandra narra in prima persona le vicende che l’hanno vista protagonista. La struttura narrativa è quella della rievocazione. La sacerdotessa di Apollo, che ha il dono della profezia fin da quando era in fasce, è anziana, ripensa alla sua vita passata, e racconta della sua giovinezza, dell’amore per Enea, Elena e Agamennone e delle fasi concitare della guerra che ha distrutto un’intera civiltà. I suoi pensieri emergono dalla memoria di una donna stanca, ma lucida.

Se chiudi gli occhi e pensi a chi possa essere il tuo lettore/rice ideale... chi sarebbe?

Tutti i miei lettori sono per me lettori ideali, perché se si sono avvicinati al mio romanzo vuol dire che il destino li ha portati a leggerlo e io, come Cassandra, non posso – né tantomeno voglio – oppormi al fato!

C'è un qualcosa di inaspettato che hai scoperto scrivendo questo libro?

Tantissime cose. Mi sono accorta, per esempio, che i comportamenti di Agamennone durante il conflitto contro i troiani erano piuttosto ambigui e ho dato una mia interpretazione, anche grazie all’analisi delle tragedie greche che affrontano la guerra di Troia e che, con Omero e Virgilio, sono state le mie fonti principali.

Chi sono le tue scrittrici di riferimento e perché?

Jane Austen perché mi ha insegnato il discorso indiretto libero e a fare caso ai dettagli; e Margaret Mitchell per il suo stile grandioso e l’approfondimento psicologico dei personaggi.

Jane Austen perché mi ha insegnato il discorso indiretto libero e a fare caso ai dettagli; e Margaret Mitchell per il suo stile grandioso e l’approfondimento psicologico dei personaggi.

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